Archive for marzo, 2024

R- Basire, Basito, Blanquette; Idiota: Sbalordito; Marchi: Carborundum; Perle; Moltilibri

marzo 29, 2024

Newsletter originale del 7/7/2008

Basìre
Dal gallico basire, la cui radice è ba- ‘morire’; forse attraverso il francese.
Verbo intransitivo [io basisco, tu basisci ecc.; ausiliare essere].
1. (letterario) Cadere in deliquio, svenire (per debolezza, per un’emozione ecc.): non vedete che costei è un pulcin bagnato che basisce per nulla? (Manzoni).
(estensione) Allibire, sbalordire per forte o improvvisa emozione: basire di paura.
2. (antico) Venir meno, morire.

Basìto
Participio passato di basire.
Aggettivo.
(letterario) Attonito, sbalordito: restare, rimanere basito.

Una (parola) giapponese da Perilli

Blanquette [blan’ket]
Voce francese, dal provenzale blanqueto, diminutivo di blanco ‘bianco’.
Sostantivo femminile invariabile.
Pietanza di carne di vitello o bianca, tagliata a pezzetti e cucinata in umido.

L’idiota

Basito, analogamente a sbalordito, è sinonimo di idiota.

Sbalordìto
Participio passato di sbalordire.
Aggettivo.
1. Molto sorpreso, pieno di stupore: rimanere sbalordito.
2. (non comune) Sciocco, tonto.

Sostantivo maschile [femminile sbalordita].
(non comune) Persona sciocca, tonta.

Marchi, non parole

Carborùndum
Dall’inglese carborundum, composto di carbo(n) ‘carbone’ e (co)rundum ‘corindone’. Marchio registrato di proprietà della Saint-Gobain.
Anche carborùndo.
Sostantivo maschile invariabile.
Carburo di silicio ottenuto trattando in forno elettrico silice e carbone, è usato, per la sua durezza, per fabbricare mole e smerigli.

Perle dai porci

“Il governo conviene che sono necessari, a fronte di interventi così drammatici, interventi strutturali a difesa del territorio, a difesa del dissesto del nostro suolo idro-geologico…”
In parlamento, il ministro Elio Vito.

Una perla da Marco Marcon.

Molti libri per nulla

Grande tumulto in redazione con il ventitreesimo libro.
Le risposte ci sono giunte dai seguenti lettori: Piero Fabbri in 32 minuti è il primo a rispondere correttamente (5+5 punti), il generale Specifico con 1 ora e 11 minuti è il secondo (5+4 punti), Giovanni Fracasso è terzo dopo 6 ore e 54 minuti (5+3 punti), Mauro Cociglio quarto dopo 14 ore e 22 minuti (5+2 punti). Dopo due indizi indovinano Giovanna Giordano (4+1 punti), Mauro Palma (4 punti e benvenuto tra i libri per nulla), Maria Rita Pepe (4 punti). Impiegano tutti i cinque indizi e guadagnano un punto a testa Vizi Coloniali, Francesco Caiazzo (benvenuto anche lui nel concorso), Berilio Luzcech, Marco Marcon e Diamantis.
La soluzione era Io uccido, di Giorgio Faletti. E Giovanni Fracasso si è pure preso il permesso di sbeffeggiare il vostro curatore.
Siamo giunti al ventiquattresimo e terz’ultimo Libro per nulla prima della pausa estiva. A voi il primo. fondamentale, indizio.

Primo indizio, ventiquattresimo libro

Oh, finalmente un libro estivo, breve e divertente.

R- Asso, Asse, Wok; Giuoco; Battuta; Moltilibri

marzo 28, 2024

Newsletter originale del 4/7/2008

Parole a confronto

Àsso
Latino asse(m), propriamente ‘l’intero, l’unità’.
Sostantivo maschile.
1. Nelle carte da gioco, la prima carta di ogni seme (e in molti giochi quella di maggior valore): asso di picche; poker d’assi.
2. (figurato) Persona di straordinarie capacità; chi eccelle in qualche attività; campione: è un asso in latino; gli assi del ciclismo.
3. Nei dadi, la faccia segnata con un solo punto.

Àsse
Dal latino asse(m).
Sostantivo maschile.
1. Presso i romani e altri popoli antichi, unità di peso e moneta che si suddivideva in dodici once.
2. Complesso di beni o diritti propri di una persona o di un ente.
Asse ereditario: (diritto) il complesso patrimoniale oggetto della successione, sul quale si calcolano le quote spettanti ai diversi eredi.
Asse ecclesiastico: l’insieme dei beni della chiesa.

Una (parola) giapponese da Perilli

Wok [wok]
Voce cinese cantonese.
Sostantivo maschile invariabile.
Pentola cinese con uno o due manici, con fondo a conca semisferica, usata specialmente per friggere. È molto diffusa anche in occidente perché consente di cucinare usando pochi grassi e limitando il tempo di cottura.

Frasi per giuoco

Berilio Luzcech ci segnala la frase:
avere un asso nella manica.

Deriva dal gioco delle carte, dove l’asso è la carta col maggiore valore, e un asso nascosto nella manica da giocare al momento opportuno può permettere a un baro di vincere una partita in cui si trova in difficoltà.
Significa avere ottime possibilità di volgere una situazione sfavorevole a proprio favore.

Ci permettiamo di aggiungere a riguardo le seguenti frasi per giuoco.
Asso di briscola: (figurato, scherzoso) la persona più autorevole, importante.
Piantare, lasciare in asso: (figurato) abbandonare in tronco.
Restare, rimanere in asso: (figurato) venire abbandonato all’improvviso.
Usare l’asso di bastoni: (figurato, scherzoso) usare le maniere forti, picchiare.
Asso fermo: (figurato) assiduo frequentatore di un luogo.

Battuta obbligatoria

Questa credo che valga solo per quelli che hanno vissuto gli Zecchini d’oro dei tardi anni sessanta.
Quando qualcuno dice “44” è molto improbabile che nessuno dica giulivo “in fila per sei col resto di due!”

Molti libri per nulla

Quinto indizio, ventitreesimo libro

Accidenti, avevo dimenticato una cosa fondamentale: il glamour. Non so bene cosa sia ma è importante. Lo ambiento a Los Angeles? Già fatto, un’idea sorpassata oramai. Principato di Monaco? Beh, non è male. E cosa si associa a Montecarlo? Facile, facciamo Montecarlo dopo il Gran Premio. Troppo banale? No, non c’è nulla di troppo banale in un libro se desideri venderne tanti.

Fanfara, Combine; Schiele

marzo 27, 2024

Fanfàra
Dal franese fanfare, voce onomatopeica.
Sostantivo femminile.
1. Complesso non molto numeroso di strumenti a fiato, per lo più della famiglia delle trombe, e di strumenti a percussione (tamburi ecc.), che accompagna di solito sfilate, parate militari, cerimonie ufficiali: la fanfara dei bersaglieri, dei carabinieri; marciare al suono della fanfara.
2. La musica che con questo complesso si esegue, costituita in genere da brevi frasi e ritornelli, di intonazione solenne e marziale, o semplice e popolaresca, e sonata in occasione di cortei, parate, marce.
Nel linguaggio venatorio, lo squillo di corno che, variamente modulato, accompagna momenti particolari della caccia (per esempio, lo stanamento della preda).
(figurato, letterario) Declamazione di tono solennemente squillante, iperbolicamente celebrativo: una fanfara di frasi, di aggettivi; un discorso che è stato una fanfara di adulatorie esaltazioni.

Una (parola) giapponese a Roma

Combine [‘kombain oppure kom’bin]
Voce inglese, da combinative, propriamente ‘in combinazione’, anche utilizzata come voce francese.
Sostantivo femminile invariabile.
1. Macchina agricola che opera contemporaneamente la mietitura e la trebbiatura dei cereali, detta comunemente in italiano mietitrebbiatrice o mietitrebbia.
2. Accordo illecito; in particolare, nel linguaggio sportivo, accordo concluso prima di una corsa o altra competizione per ottenere, attraverso la corruzione degli elementi in gara, un risultato falsato, cioè non derivante dal valore dei contendenti.

Come si dice Schiele?

Edgar Varése, compositore francese della prima metà del 1900, si pronuncia [‘edgar va’res].

Fendere, Hard-edge; Personedapersone

marzo 26, 2024

Fèndere
Latino findere.
Verbo transitivo (io fèndo ecc.; passato remoto fendètti o fendéi, antico féssi; participio passato fendùto e fésso).
1. Spaccare, dividere in due: Così vedess’io lui fender per mezzo Lo core a la crudele che ’l mio squatra (Dante); con un colpo di sciabola gli fendette l’elmo; fendere un tronco d’albero.
(estensione) Lacerare: Con l’unghie si fendea ciascuna il petto (Dante).
Intransitivo pronominale, spaccarsi: un monte grandissimo … si fesse e partì per mezzo (Villani); aprirsi formando una fenditura: un legno che si fende facilmente; anche di vasi di terracotta e simili.
2. Solcare: fendere la terra con l’aratro.
(figurato) Attraversare, passare per mezzo: un sentier fendea quella pianura (Ariosto); in particolare, fendere l’aria, di un corpo che attraversi velocemente lo spazio; fendere l’onda, di nave; fendere la folla, la calca, passarvi attraverso con difficoltà; Tal suol, fendendo il liquido sereno, Stella cader (Tasso).

Una (parola) giapponese a Roma

Hard-edge [hard’edZ]
Locuzione inglese, propriamente ‘[che ha il] contorno [edge] rigido [hard]’.
Sostantivo maschile invariabile.
Termine col quale viene indicata una delle correnti dell’arte astratta statunitense, i cui rappresentanti, dopo il declino dell’action painting, hanno adottato intorno agli anni ’60 del Novecento un tipo di pittura fondata sui valori della pura visività, con una preferenza per i colori primari e le forme geometriche dai contorni nettamente definiti.

Aggettivo invariabile.
Proprio di tale corrente.

Persone da persone

David Copperfield, mago illusionista statunitense, in realtà si chiama David Seth Kotkin, e ha preso il nome, dice Wikipedia, dal personaggio del libro omonimo di Charles Dickens, perché gli piaceva il suono.

Falesia, Sink-float; Schiele; Appunto: Ammalorato

marzo 25, 2024

Falèsia
Dal francese falaise, che è dal franco falisa ‘rupe’.
Anche falèsa.
Sostantivo femminile.
1. In geografia fisica, scarpata molto ripida formatasi per intensa azione erosiva del mare sulla costa rocciosa e, in genere, soggetta a continuo arretramento: falesia viva, se è ancora battuta dalle onde; falesia morta, se una spiaggia la separa dal mare.
2. Con uso improprio, in alpinismo, qualsiasi parete rocciosa utilizzata come palestra di arrampicata, anche quando abbia genesi e ambientazione diverse da quelle delle falesie propriamente dette.

Una (parola) giapponese a Roma

Sink-float [sink’fl@Ut]
Locuzione inglese, composto di (to) sink ‘andare a fondo’ e (to) float ‘galleggiare’.
Sostantivo maschile invariabile.
Nella tecnica mineraria, metodo di separazione degli elementi di un aggregato granulare, basato sulla differente densità dei differenti materiali che compongono l’aggregato stesso: questo viene disperso in una torbida avente densità intermedia tra quelle dei componenti, con successiva separazione per sfioramento dei grani che galleggiano e recupero al fondo di quelli più pesanti.

Come si dice Schiele?

Béla Bartók, compositore e musicista ungherese della prima metà del 1900, si pronuncia [‘beela ‘bartok].

L’appunto

Ammaloràto
Derivato di male, con influsso di malora.
Aggettivo.
Guasto, deteriorato, ridotto in cattive condizioni, con riferimento particolare a opere murarie e pavimentazioni stradali.

Ad Alex Merseburger questa parola non piace, anche perché ci dice che si sente eccessivamente nell’ultimo periodo, e preferirebbe “andato in malora”, ma i dizionari dicono che esiste ufficialmente e non è sbagliata.