Archive for marzo, 2019

Diagonale, Cross-country; Schiele; Rovinata

marzo 29, 2019

Diagonàle
Dal latino diagonalis, rifacimento del greco diagonios, composto di dia ‘attraverso’ e gonia ‘angolo’.
Sostantivo femminile.
1. In geometria, ogni segmento che congiunge due vertici non consecutivi di un poligono: le diagonali di un rettangolo, di un esagono.
Più genericamente, linea trasversale, obliqua, analoga a quella delle figure geometriche: tagliare una stoffa in lungo la diagonale; e come aggettivo: linea diagonale, movimento diagonale e simili.
Diagonale a destra (o trinciato) e diagonale a sinistra (o tagliato): in araldica, due delle quattro linee fondamentali che vanno, rispettivamente, dalla destra del capo alla sinistra della punta dello scudo e dalla sinistra del capo alla destra della punta dello scudo.
Nel gioco degli scacchi, la linea obliqua della scacchiera, costituita da case dello stesso colore che si toccano con i vertici, e lungo la quale si muovono le donne e gli alfieri. Grandi diagonali: le due diagonali che uniscono le quattro case d’angolo o cantoni.
2. Nella costruzione navale in legno, ciascuno dei rinforzi, generalmente metallici, disposti a circa 45° rispetto all’asse della nave, sulla superficie interna del fasciame esterno o sulla faccia inferiore del fasciame dei ponti, specialmente in corrispondenza dei boccaporti.

Aggettivo.
1. Stoffa diagonale, tessuto diagonale: stoffa caratterizzata dalla presenza di fitte linee in rilievo tracciate lungo le diagonali delle maglie elementari formate dalla trama e dall’ordito (anche un diagonale, sostantivo maschile).
Divisa o uniforme diagonale (o più spesso la diagonale, sostantivo femminile): nel linguaggio militare, l’uniforme ordinaria, soprattutto quella invernale, in quanto normalmente fatta di tessuto diagonale, e contrapposta all’uniforme di servizio.
2. Tiro diagonale (o diagonale, sostantivo maschile): nel gioco del calcio o del tennis, tiro, detto anche cross e nel calcio traversone, che imprime alla palla una direzione obliqua rispetto agli angoli e ai lati del terreno di gioco.

Una (parola) giapponese a Roma

Cross-country [kros ‘kantri]
Locuzione inglese, propriamente ‘attraverso la campagna’.
Locuzione sostantivale maschile invariabile.
Corsa campestre eseguita a piedi, a cavallo, o in bicicletta (ciclocross), il cui percorso, segnato con bandiere o strisce di carta, si svolge su terreno a fondo erboso con ostacoli per lo più naturali.

Come si dice Schiele?

Marc Ribot, chitarrista jazz statunitense, si pronuncia [mark ‘ri:b@].

La parola rovinata

VESPAIO
Specifica analisi del sangue effettuata due volte per sicurezza.

Di Stefano Bossa.

Amido, Cross; Rovinata

marzo 28, 2019

Àmido
Dal latino medievale amidum, e questo dal latino classico amylum, dal greco amylon ‘non macinato’.
Sostantivo maschile.
Composto organico, polisaccaride costituito da molecole di destroglicosio polimerizzate in due diverse forme, l’amilosio e l’amilopectina, presenti in miscela. Si forma nelle parti verdi delle piante, per fotosintesi da acqua e anidride carbonica (a. primario o di assimilazione) e si accumula quale sostanza di riserva nelle radici, nei tuberi, nei semi (a. secondario) in forma di granuli di aspetto caratteristico e costante per ogni specie vegetale. Insolubile in acqua fredda, forma con la calda un liquido vischioso (salda d’amido). Costituisce per l’uomo il carboidrato più importante nell’alimentazione; per usi industriali viene estratto da cereali e tuberi (patata, manioca) e usato tal quale o trattato col calore o con enzimi, acidi, ossidanti che ne degradano la struttura chimica (a. modificato), rendendolo utile nella fabbricazione di adesivi, addensanti, carte speciali.
Amido reticolato: amido trattato con agenti chimici (ossido di etilene, acido fosforico ecc.) che, provocando tra le sue molecole una leggera reticolazione, lo rendono adatto alla preparazione di appretti e a essere usato nell’industria della carta.

Una (parola) giapponese a Roma

Cross [kros]
Voce inglese, propriamente ‘croce’, dal latino crux -ucis ‘croce’, attraverso l’irlandese.
Sostantivo maschile invariabile.
Nel linguaggio sportivo, termine corrispondente a colpo diagonale nel tennis e a traversone nel gioco del calcio e nel pugilato: fare un cross dalla sinistra; colpire l’avversario con un cross alla mascella.

La parola rovinata

EBBREO
Ubriacone di Tel Aviv.

Di Pietro Scalzo.

Dilagare, Camper; Marchi: Grammofono; Schiele; Rovinata

marzo 27, 2019

Dilagàre
Derivato di lago, con il prefisso di- ‘moto’.
Verbo intransitivo (io dilàgo, tu dilàghi; ausiliare avere o essere).
Riferito ad acque, diffondersi rapidamente e largamente sul terreno, in modo da formare come un lago: il fiume straripò dilagando per la campagna; con uso iperbolico: il pianto gli dilagava sulle guance, gli bagnava la sigaretta ciondoloni dalle labbra (Pratolini); raro con la particella pronominale: la piena si dilagò nella valle.
(estensione, poetico) Della luce: dolce notte, Chiara per dilagar di luna piena (Negri).
(figurato) Diffondersi largamente e rapidamente, detto soprattutto di costumi e comportamenti sociali negativi: l’epidemia è dilagata in tutta la regione; e con uso sostantivato: il dilagare dell’assenteismo è un fenomeno preoccupante.

Verbo transitivo.
(antico) Allagare: ondeggiò il sangue per campagna, e corse Come gran fiume, e dilagò le strade (Ariosto).

Una (parola) giapponese a Roma

Camper [ka’mper, in italiano pronunciato comunemente ‘kamper]
Voce inglese, derivato di (to) camp ‘campeggiare’; propriamente ‘campeggiatore’.
Sostantivo maschile invariabile.
Mezzo di trasporto per turismo e vacanze, costituito di un autofurgone con la parte posteriore al vano di guida attrezzata per l’abitazione in modo analogo alla roulotte.

Contro ogni aspettativa "camper" non entra nella rubrica dell’inglese maccheronico: in Gran Bretagna significa effettivamente ciò che rappresenta in Italia, mentre negli Stati Uniti significa caravan, cioè roulotte. Il nome più in uso per indicare il camper, sia in Gran Bretagna che in USA, è comunque motorhome.

Marchi, non parole

Grammòfono
Dal greco gramma "lettera, segno" e -fono "suono", marchio registrato creato da E. Berliner, successivamente a fonografo (di Thomas Alva Edison) e grafofono (di Graham Bell e C. S. Tainter). Il marchio appartenne prima alla Berliner Gramophone che diventò poi Deutsche Grammophon, dal 1999 parte della Universal Music Group (UMG).
Sostantivo maschile.
Sinonimo, più diffuso in passato nell’uso corrente, di fonografo, cioè apparecchi per riproduzione acustica su disco, siano essi a incisione e riproduzione meccanica o elettromagnetica.

Grazie a Marco Marcon.

Come si dice Schiele?

Eugene Ionesco, autore e drammaturgo rumeno naturalizzato francesce, si pronuncia [9’Zen iones’ko].

La parola rovinata

DISCORRERE
Camminare.

Di Pietro Scalzo.

Fissile, Refill; Lettori; Rovinata

marzo 26, 2019

Fìssile
Dal latino fissĭlis, derivato di findĕre ‘spaccare, dividere’, participio passato fissus.
Aggettivo.
1. In petrografia, che si può fendere in lamine o in lastre o scaglie: pietra fissile.
2. In fisica nucleare, detto di nuclide suscettibile di scindersi per fissione; con significato più specifico, di materiale contenente nuclei che subiscono la fissione per azione di neutroni di qualunque energia.

Una (parola) giapponese a Roma

Refill [‘rifil]
Voce inglese, propriamente ‘cosa che serve per riempire o ricaricare’, derivato di (to) refill ‘riempire’.
Sostantivo maschile invariabile.
La parte sostituibile di una penna a sfera: è un piccolo serbatoio cilindrico di metallo o di plastica contenente l’inchiostro e terminante da un lato con il cono metallico che porta la sfera.
Serbatoio ricaricabile o sostituibile di penne stilografiche, accendini, vaporizzatori per profumi e simili.

I lettori ci scrivono

Alex Merseburger chiude la polemica sul topspin fornendo ulteriore documentazione (in inglese).
Viene confermato ciò che diceva lui: nel tennis la palla colpita in topspin si abbassa più velocemente sul campo e, specialmente, ha un rimbalzo più alto. Invece il termine "lift" è sinonimo di topspin, e non genericamente di colpo con effetto.

La parola rovinata

ZENZARA
Il ronzio che disturba il nirvana.

Di Pietro Scalzo.

Nunzio, Mesalliance; Antonomasia; Rovinata

marzo 25, 2019

Nùnzio
Dal latino nuntius ‘messo, messaggero’, dalla stessa radice di nuere ‘far cenno col capo’.
Anche, antico e letterario, nùncio.
Sostantivo maschile (femminile nunzia).
1. (letterario) Messaggero, ambasciatore, persona incaricata di recare o riferire notizie, messaggi, ordini: nunzio di pace; Mercurio, nunzio degli dei; il nunzio celeste, l’angelo dell’Annunciazione.
Annunciatore, detto di cosa che, precedendo necessariamente e di poco un’altra, sembra quasi annunciarla: il primo fior nunzio d’aprile (Foscolo); e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno (Leopardi, con riferimento alla stella Lucifero, cioè Venere).
Nella tragedia greca, il personaggio del messaggero che aveva la funzione di narrare i fatti avvenuti fuori della scena, cioè di solito proprio gli avvenimenti più drammatici, che nel teatro greco non erano rappresentati direttamente ma solo raccontati.
2. (diritto) Il soggetto cui si dà incarico di portare a conoscenza della controparte la propria volontà diretta alla conclusione di un negozio giuridico o alla produzione di un qualsiasi effetto giuridico lecito: differisce dal rappresentante, perché non manifesta una sua volontà, ma è strumento di trasmissione di quella altrui.
3. Nella diplomazia pontificia, collettore delle decime imposte dalla Chiesa.
Nunzio apostolico: dopo il Concilio di Trento, alto prelato avente dignità vescovile o arcivescovile, preposto alla direzione di una nunziatura apostolica.

Nùnzio
Dal latino nuntius o nuntium ‘notizia’.
Sostantivo maschile.
(letterario) Annunzio, notizia: Così percossa, attonita La terra al nunzio sta (Manzoni).

Una (parola) giapponese a Roma

Mésalliance [mezal’ljans]
Voce francese, composto di més-, prefisso peggiorativo corrispondente all’italiano mis-, e alliance nel senso di ‘matrimonio’.
Sostantivo femminile invariabile.
Matrimonio con persona considerata inferiore per nascita o per livello sociale.

L’antonomasia e il soprannome

Parigi è anche nota come la Ville Lumière, cioè la "Città delle luci".
Non è facile trovare il motivo di questo appellativo, in realtà non si capisce nemmeno se le luci siano letterali (a Parigi, prima città al mondo, è stato realizzato un impianto di illuminazione pubblica a gas nel 1825) oppure figurate (i lumi dell’Illuminismo settecentesco). La Parolata crede maggiormente alla prima motivazione.

La parola rovinata

KARAQUORUM
Catena montuosa di difficoltà da superare per raggiungere la validità del referendum.

Di Franco Palazzi.