Compòrto
Derivato di comportare.
Sostantivo maschile.
1. Tempo d’indugio consentito, rispetto alla data o al momento fissato, perché abbia inizio o compimento un atto, perché sia mantenuto un impegno assunto, perché sia soddisfatto un debito e simili: l’inizio della lezione è fissato alle 10, ma c’è un comporto di cinque minuti; per il rinnovo della polizza è solitamente accordato un comporto di quindici giorni dalla data di scadenza.
In ferrovia, tempo massimo di sosta di un treno per attendere la coincidenza con altro treno.
2. Periodo di comporto: quello, la cui durata è stabilita dalla legge, dai contratti collettivi, dagli usi o secondo equità, durante il quale, in caso di assenza del lavoratore per infortunio, malattia, gravidanza o puerperio, il datore di lavoro non può validamente esercitare il suo diritto di recedere dal contratto.
3. (arcaico) Abbuono concesso all’acquirente per il prevedibile calo della merce.
Diminuzione legalmente considerata e consentita del peso delle monete.
Comportàre
Dal latino comportare ‘portare insieme’, composto di con- e portare.
Verbo transitivo e intransitivo pronominale (io compòrto ecc.).
1. (letterario) Sopportare, tollerare: comportare le offese; un caldo da non potersi comportare; bisogna sapersi comportare a vicenda; pazientemente la sua povertà comportava (Boccaccio).
Riferito a piante, resistere senza risentir danno: l’erba non comporta quel clima (Giusti); gli olivi non comportavano tanto gelo.
Consentire come cosa possibile o accettabile: l’età non gli comporta certe fatiche; ho pazientato più di quanto comportasse la mia natura.
2. Portare con sé, richiedere come conseguenza: il viaggio comporterà molte spese; la concessione delle attenuanti comporta una riduzione di pena.
3. (intransitivo pronominale) Agire, procedere in un dato modo, soprattutto in determinate situazioni o nei rapporti con altre persone: comportarsi da galantuomo, da villano; comportarsi bene o male con i proprî colleghi; vi siete comportati male a scuola; è gente che non sa comportarsi in società; anche con riferimento al modo di assolvere un compito, di eseguire un incarico, di offrire determinate prestazioni: ti sei comportato ottimamente, egregiamente, o in modo pessimo; fino a questa ripresa, lo sfidante si è comportato meravigliosamente contro il campione in carica.
(estensione) Riferito ad animali, piante, cose materiali, offrire determinate manifestazioni, agire o reagire in determinato modo in date condizioni o situazioni: osservare il modo in cui si comportano gli animali nell’imminenza di un temporale; sostanze chimiche che si comportano come basi.
4. (riflessivo, antico) Trattenersi, frenarsi: Costui per gaudio a pena si comporta (Ariosto).
Una (parola) giapponese a Roma
Seedling [‘sidlin]
Voce inglese, derivato di seed ‘seme’, col suffisso -ling ‘che proviene da’.
Sostantivo maschile invariabile.
Pianticella nata da poco dal seme e che si trova nel primo stadio di vita, con emissione delle prime due o tre foglie; è termine d’uso tra botanici e vivaisti, cui corrisponde in italiano plantula.
Come si dice Schiele? e Persone da paesi e L’antonomasia e il soprannome
Martin de Azpilcueta, economista, filosoto e teologo spagnolo del 1500, si pronuncia [mar’tin de aspilku’eta]. È anche noto come Doctor Navarrus, perché nato in un paese della provincia della Navarra.
Speciale filosofia
NIETCHE
Il filosofo russo che rifiutò l’incontro con Ernesto Guevara.
Di Pietro Scalzo.