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R- Lodo, Pulper; Yokopoko; Modedidire; Eufemismo; Moltilibri

aprile 19, 2024

Newsletter originale del 15/7/2008

Lòdo
Dal latino medievale laudu(m), derivato di laudare ‘lodare’, nel senso giuridico di approvare.
Sostantivo maschile.
1. Lode: visser sanza ‘nfamia e sanza lodo (Dante).
2. (diritto) Decisione emessa collegialmente e per iscritto dagli arbitri di una vertenza, che diventa esecutiva per decreto del pretore: lodo arbitrale.

Una (parola) giapponese a Roma

Pulper [‘palper]
Voce inglese; derivato di to pulp ‘ridurre in polpa, spappolare’.
Sostantivo maschile invariabile.
Nell’industria cartaria, macchina per lo spappolamento della carta.

Yokopoko Mayoko

Sepp Blatter, presidente della FIFA, in generale, ma specialmente negli ultimi tempi, blatera molto.

Marco Marcon ci ha segnalato questo Yokopoko dubbio.

Mode di dire

Il lodo è indubbiamente una moda di dire da un po’ di tempo a questa parte. Ci scrive Michele Antolini.

— Mi sono perso chi è stato il primo a usare il termine e a che proposito. Vedo dal dizionario De Mauro che “lodo arbitrale” è: decisione emessa collegialmente e per iscritto dagli arbitri di una vertenza, ecc.; mentre “lodo”, preso da solo, è poetico per lode […]. Potrebbe anche essere voce del verbo lodare. Sono disorientato. Oggi molti dicono: Lodo questo. Lodo quello. Ma saranno poi tanto da lodare costoro? —

Ricapitoliamo il significato di lodo. In un arbitrato, cioè una modalità per la soluzione di una controversia senza ricorrere al processo ordinario, uno o più arbitri (soggetti terzi rispetto alle parti contendenti e generalmente da queste accettati) studiano la questione e pronunciano tramite il lodo la soluzione che ritengono migliore. Il lodo viene quindi sottoposto al pretore e, successivamente al suo decreto, diventa esecutivo.

Come suggerisce Marco Marcon nel caso ultimo di lodo famoso, il lodo Alfano, non ci sono parti contendenti su una particolare questione, Alfano non lo si può ritenere un soggetto terzo e, men che meno, è accettato da entrambe le parti. In definitiva, sembra che si utilizzi la parola lodo per indicare, invece, una proposta di legge o di decreto.

Una teoria è che in politica si indicano come lodo alcune leggi che si applicano a dei processi, ad esempio per interromperli o per impedirli; in tal modo la legge si comporterebbe sostanzialmente come l’arbitro, in quanto prenderebbe una risoluzione su un processo interrompendolo, almeno temporaneamente.

Infine Michele Antolini cita come primo lodo, a sua memoria, che ha raggiunto una certa fama il Lodo Mondadori, del 1990, con la sostanziale differenza rispetto ai successivi che in quel caso si trattava effettivamente di un arbitrato tra De Benedetti e la famiglia Formenton. Può darsi che il primo utilizzo della parola lodo nella strana accezione che abbiamo descritto sia del 2002 con il lodo Maccanico, un emendamento alla cosiddetta legge Boato.

C’è qualche giurista in ascolto che può risolverci i dubbi?

L’eufemismo

Eufemismi sulla morte, terza parte.

Non è più tra noi.
E, probabilmente, il migliore: passare tra i più.

Molti libri per nulla

Secondo indizio, venticinquesimo libro

È sicuramente un libro che ha precorso i tempi, ma non così tanto da non permettere all’autore di guadagnare un mucchio di soldi.