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Suffragare, Probante, Spiritual; Schiele

aprile 3, 2024

Suffragàre
Dal lat. suffragare, class. suffragari, affine a suffragium: v. suffragio]
Verbo transitivo (io suffràgo, tu suffràghi ecc.).
1. Favorire, giovare; è usato ormai solo in alcune espressioni letterarie o elevate col significato particolare di sostenere, rendere approvabile, o credibile con argomenti, elementi probanti, testimonianze ecc.: questa tesi è suffragata da molte valide ragioni; molte prove suffragavano la sua innocenza.
2. Nel linguaggio religioso, suffragare le anime dei defunti, le anime del Purgatorio, compiere opere buone, recitare preghiere, applicare indulgenze, in suffragio delle anime del Purgatorio.

Probànte
Dal latino probans -antis, participio presente di probare ‘provare’.
Aggettivo.
Che prova, che costituisce una prova, e dovrebbe quindi essere convincente: elementi probanti, o che hanno forza probante; ecco un argomento probante a favore della mia tesi!; una dichiarazione strappata con le minacce non è probante (Moravia).

Una (parola) giapponese a Roma

Spiritual [‘spiritual]
Voce inglese, propriamente sostantivazione dell’aggettivo spiritual presente nella locuzione spiritual song ‘canto spirituale’.
Sostantivo maschile invariabile.
(musica) Tipo di canto di origine popolare e con una forte componente religiosa, sviluppato dalle comunità di colore, specialmente della parte meridionale degli Stati Uniti d’America, alla cui elaborazione contribuirono l’assimilazione degli inni liturgici e di canti quasi profani inglesi e molti elementi autonomi e originali: caratterizzato da profonda malinconia e da una sincera e ingenua fede, è spesso formato da strofe in cui un singolo verso è ripetuto più volte, con un verso di ritornello che unisce l’insieme; può essere interpretato da un solista e da un gruppo vocale anche folto e viene generalmente eseguito con impulso ritmico molto accentuato, ritmo che è poi diventato la base del jazz.

Come si dice Schiele?

Gabriel Fauré, compositore francese a cavallo tra i secoli XIX e XX, si pronuncia [gabri’el fo’re].