Archive for 4 aprile 2024

R- Bolentino, Teinturier; Fabbri; Yokopoko; Moltilibri

aprile 4, 2024

Newsletter originale del 8/7/2008

Bolentìno
Etimo incerto, probabilmente dal genovese bolentin, propriamente ‘volantino’, cioè oggetto volante.
Sostantivo maschile.
Lenza di nylon con più ami e con un grosso piombo all’estremità che si cala a mano da un’imbarcazione per effettuare la pesca sul fondo (detta appunto pesca al bolentino).

Una (parola) giapponese a Roma

Teinturier [tentu’rje]
Voce francese, propriamente ‘tintore’, derivato di teinter ‘tinteggiare’.
Sostantivo maschile invariabile.
(enologia) Vitigno caratterizzato dall’abbondanza di colore presente anche nelle foglie e nel legno.
Il vino che se ne ricava, usato essenzialmente da taglio.

Il Fabbri citante

A volte il vostro curatore è meno lucido di quanto vorrebbe. Le due frasi per giuoco della scorsa settimana, piantare in asso e restare in asso, sono due frasi già presenti tra gli errori di dire, come ci ha anche segnalato Berilio Luzcech.
Questa volta però la fortuna ci ha assistito: il nostro miglior Piero Fabbri, pungolato dall’errore, ci ha scritto uno dei suoi interessanti contributi. Vorremmo dire che è stata tutta una trappola per stanare il nostro citante, ma sarebbe davvero eccessivo.

— Orpolà. Sai che se ha ragione il mio vecchio libro delle medie (antologia? grammatica? boh…), questi modi di dire non hanno in realtà niente a che vedere con la parola “asso”? Poi, insomma… alla fin fine, quella parola la contengono quindi dire che non hanno niente a che vederci è ovviamente una stupidaggine, ma il fatto è che l’etimologia della locuzione sembra essere del tutto diversa. Forse è solo una “leggenda etimologica”, e credo tu la sappia già, ma comunque…
Allora, Dedalo costruisce il Labirinto per rinchiuderci quella schifezza del Minotauro. Ci perde un figlio, Icaro, e la storia genera essa stessa modi di dire, immagini classiche e nomi di mari. Teseo vuole ammazzare il Minotauro, ma la cosa non è facile, proprio perchè nel Labirinto si entra come niente, ma uscirne è tutto un altro paio di maniche (con o senza assi all’interno). Però Teseo è un figaccione, e appena arriva a Creta viene visto da Arianna, che cade tosto in deliquio e se ne innamora perdutamente. Arianna corre dal vecchio Dedalo, chiede come si può fare ad uscire dal labirinto, e il vecchio architetto sfigliato e sfigato le suggerisce il celeberrimo trucchetto del filo (perchè non lo ha usato lui a suo tempo, invece di fare quella roba complicata delle ali di penne piume e cera? Beh, lui e Icaro erano tutti e due dentro il labirinto, qui invece Arianna può tenere un capo del filo restando fuori.
Arianna compra al supermercato un gomitolone, ne dà un capo a Teseo e lo spedisce a fare i conti col Minotauro. Teseo ammazza il mostriciattolo mezzo uomo e mezzo toro, riavvolge il gomitolo, trova l’uscita e vicino l’uscita Arianna tutta rossa e discinta, le salta addosso e la mette incinta di Demofonte e Stafilo. Beh, no, questo forse non lo fa sulle porte del labirinto, ma solo poi, con più calma. Però resta il fatto che Teseo è ateniese, e vuole tornare ad Atene. Si imbarca allora diretto al Pireo deciso a non più tornare, e Arianna innamoratissima si imbarca con lui. Ma i marinai fanno promesse da marinaio, e il nostro s’era già stufato della cretese aggomitolata. Così, durante uno scalo tecnico all’isola di Nasso, giusto per cambiare l’acqua alle anfore, Teseo lascia Arianna addormentata sull’isola e fugge all’inglese. O forse all’ateniese. Comunque, quel che è certo è che Teseo Arianna la pianta. La pianta? E dove la pianta? Ma l’abbiamo già detto, no? La pianta in Nasso. E da “piantare in Nasso” a “piantare in asso” il (p)asso è breve. —

Yokopoko Mayoko

Gino Pesce, oltre che essere il titolare dï un ristorante di Ponza con specialità di mare, è anche un esperto subacqueo. Purtroppo non conosciamo il suo segno zodiacale.

Molti libri per nulla

Secondo indizio, ventiquattresimo libro

Ma non sarà mica un libro per bambini? Non è mica chiaro. Tutti questi disegnetti mi fanno pensare che…