Posts Tagged ‘commedie’

R- Melica, Melico, Karité; Eufemismo; Commedie; Moltilibri

aprile 18, 2024

Newsletter originale del 14/7/2008

Mèlica
Dal latino melica(m), che è dal greco meliké (póiìsis) ‘(poesia) lirica’.
Sostantivo femminile.
Presso gli antichi greci e in altre letterature più recenti, la poesia lirica composta per il canto: melica monodica, corale.

Mèlico
Dal latino melicu(m), che è dal greco melikós, derivato di mélos ‘canto, melodia’.
Aggettivo [plurale maschile mèlici].
Si dice della poesia destinata al canto, specialmente con riferimento alla Grecia antica; anche, di autore di tale poesia: poesia melica; poeta melico.
(estensione) Melodioso, musicale, lirico.

Sostantivo maschile.
Poeta melico: i melici greci.

Una (parola) giapponese a Roma

Karité [kari’te]
Voce francese.
Anche carité.
Sostantivo maschile invariabile.
Pianta del genere Butirrospermo, diffusa nelle foreste africane dal Senegal al Nilo, dai cui semi si ottiene un grasso usato per la preparazione di surrogati del burro e per la fabbricazione di saponi. Sinonimo: shea.

L’eufemismo

Continuiamo con gli eufemismi sulla morte, gli eufemismi per antonomasia (buona questa).

Passare a miglior vita.
Andare, tornare nella casa del padre.

Commedie e tragedie

A una mostra, di fronte a un plastico di una zona di Torino.
Cicerone – Ecco, questo è corso Stati Uniti.
Visitatore – No, quello è corso Montevecchio.
C – Ah, sì, è vero. Allora questo è corso Lione.
V – No, questo è corso Castelfidardo.
C – Già, quindi qui c’è corso Vittorio.
V – No, è via Cavalli. Certo che sono belli i plastici, fanno vedere la città da un diverso punto di vista, e magari non ci si orienta neanche più.
C – No, no, ci si orienta benissimo, basta capire che questo è corso Stati Uniti e poi tutto va di conseguenza.
Lo dice indicando corso Matteotti.

Molti libri per nulla

Il vostro curatore, forse per il gran caldo, è diventato eccessivamente tenero e propone libri davvero facili. L’ultimo libro è stato un tripudio di risposte.

Al secondo indizio indovinano Giovanni Fracasso (5+4 punti), il generale Specifico (4+4 punti), Milou (3+4 punti, benvenuta alla nuova concorrente), Giovanna Giordano (2+4 punti), MT (1+4 punti), Mauro Cociglio (4 punti), Vizi Coloniali (4 punti), Berilio Luzcech (4 punti).
Dopo tre indizi indovinano Maria Rita Pepe (3 punti), Simona Brugnoni (3 punti), Piero Fabbri (3 punti). Al quarto indizio risponde Mauro Paolo Franco (2 punti e bentornato tra di noi), mentre al quinto rispondono Marco Marcon ed Evelino Bomitali (1 punto).
Si trattava di Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry.

Primo indizio, venticinquesimo libro

Argomento delicato. Sarebbe meglio non parlare male di questo libro se non ci si vogliono fare dei nemici: molte persone lo hanno adottato come libro-guida.

R- Pravo, Pravità, Bravo; Amici; Commedie; Moltilibri

gennaio 3, 2024

Newsletter originale del 6/5/2008

Parole a confronto

Pràvo
Dal latino pravu(m) ‘storto, malvagio’, di etimologia incerta.
Aggettivo.
(antico, letterario) Malvagio, perverso: Guai a voi, anime prave! (Dante).

Sostantivo maschile.
(antico, letterario) Persona crudele o spietata: la vostra avarizia il mondo attrista, / calcando i buoni e sollevando i pravi (Dante).

Pravità
Dal latino pravitate(m), derivato di pravus ‘pravo’.
Sostantivo femminile.
(raro, letterario) L’essere pravo, malvagità; anche, azione prava, malvagia: un frate minore inquisitore della eretica pravità (Boccaccio).

Bràvo
Etimo incerto; forse dal latino barbaru(m) ‘barbaro, selvaggio’, con sovrapposizione di pravu(m) ‘pravo, malvagio’, usato talora anche con significato positivo.
Aggettivo.
1. Che è abile ed esperto in ciò che fa, specialmente nell’esercizio di un mestiere, di una professione o negli studi; valente: un medico bravo; un bravo cavallo da tiro.
Chi ci riesce, chi ci capisce è bravo!: (famigliare) si dice per indicare una cosa difficile da fare o da capire.
Usato in formule esclamative esprime approvazione, consenso o, ironicamente, disapprovazione: bravo, bene!; bravo, bis!; bravo, ne hai combinata un’altra delle tue!
Usato come rafforzativo (per lo più ironico): bravo furbo!; bravo sciocco!
Da bravo: si dice per esortare qualcuno a fare qualcosa: su, da bravo, aiutami!
2. Onesto, dabbene; generoso, di buon cuore: brava gente.
Brav’uomo, bravo giovane: formule di cortesia con cui un tempo ci si rivolgeva a uno sconosciuto; oggi sono usate per lo più in tono scherzoso.
3. (non comune) Animoso, coraggioso, pieno di ardimento, di baldanza.
Fare il bravo: mostrarsi baldanzoso e spavaldo.
Alla brava: con spavalderia; anche, con rapidità e abilità.
4. (famigliare) Può essere usato con funzione rafforzativa o espressiva, unito all’aggettivo possessivo e riferito a cosa: ho dormito le mie brave otto ore; A ogni contadino aveva procurato il suo bravo schioppo (Verga).
5. (antico) Non addomesticato, brado.
6. (antico) Erto, scosceso.

Sostantivo maschile.
(storia) Soldato mercenario.
1. Specialmente nel Seicento, sgherro al servizio di un signore, da cui riceveva protezione e garanzia d’impunità: i bravi di don Rodrigo, nei «Promessi Sposi».
2. (estensione) Guardia armata assoldata da un personaggio potente, specialmente per compiere prepotenze.

Bravàmente
Avverbio.
1. Con forza, con efficacia.
2. Bene.
3. Risolutamente.

Amici per la pelle

Notte brava: notte passata in modo turbolento, in divertimenti chiassosi, imprese teppistiche e simili.

Commedie e tragedie

Zahedan, Iran
– E tu da dove vieni?
– Georgia.
– Ah, ci sono stato due anni fa.
– No, non quella in America…
– No no, certo! È quella dove vai dal console e gli chiedi se è sicuro viaggiare in moto nel suo paese e lui dice “Certo!”. Riscossi 65 € di visto, 6 foto e una montagna di moduli ti saluta dicendo: “Però attento che in moto è molto pericoloso, strade distrutte, banditi la notte”.
– È una repubblica dell’ex URSS…
– … in cui se riesci a fare due chilometri filati senza che nessun poliziotto o militare ti sequestri il passaporto per estorcerti quattrini è solo perche si è rotto il contachilometri.
– Siamo molto famosi all’estero per la danza delle spade…
– … e un po’ meno per le allegre sparatorie serali tra ubriachi nel vialone centrale di Tblisi!
– Ma allora ci sei stato davvero!
– Dove, in America?

Cybertuareg

Molti libri per nulla

Ecco i risultati del sedicesimo libro. Hanno indovinato, nell’ordine: Maria Rita Pepe dopo un solo indizio (guadagna 10 e continua la rimonta), Berilio Luzcech e il generale Specifico dopo due indizi (8 e 7 punti rispettivamente), Marco Marcon, Giovanni Fracasso e Vizi Coloniali al terzo indizio (5, 4 e 3 punti per loro). Si trattave del libro Gödel, Escher, Bach – Un’eterna ghirlanda brillante, di Douglas Richard Hofstadter..

Secondo indizio, diciassettesimo libro

E le navi a volte affondano, si sa. Per fortuna spesso però non affondano. E a volte sembra che affondino ma poi non affondano. Così sono le navi. E, diciamolo, abbandonare la nave, per un ufficiale, non è un gesto che possa essere particolarmente apprezzato.

R- Prasino, Obi; Accento; Antonomasia; Rocco; Commedie; Moltilibri

novembre 23, 2023

Newsletter originale del 11/4/2008

Pràsino
Dal latino prasinu(m), che è dal greco prásinos ‘color del porro, verdastro’, derivato di práson ‘porro’.
Aggettivo.
(letterario) Di color verde scuro, come le foglie del porro.

Una (parola) giapponese a Roma

Obi [‘obi]
Voce giapponese.
Sostantivo maschile invariabile.
1. (abbigliamento) Nel costume giapponese, larga cintura di seta che avvolge la vita in due o più giri e forma sul dorso un nodo ampio e voluminoso a forma di farfalla.
2. (sport) Nel judo e nel karate, cintura che chiude il kimono di tela degli atleti e che, in base al colore, indica il grado di abilità ottenuto.

L’accento, questo sconosciuto

Si dice pràsino, e non prasìno, fate attenzione.

L’antonomasia e il soprannome

L’altitonante è Giove. Per antonomasia.

Rocco Barocco (e i suoi fratelli)

Aureliano Dughera ci segnala che Baricco è ricco, grazie ai suoi libri.

Commedie e tragedie

  • Soldato, lei mi sta prendendo in giro.
  • Signornò, sergente.
  • Soldato, lei mi sta prendendo in giro.
  • Si figuri signor sergente, non mi permetterei mai.
  • Soldato, lei mi sta prendendo in giro. Lo capisco perché i suoi compagni stanno ridendo.

chinalski

Molti libri per nulla

Quinto indizio, tredicesimo libro

Morto.

R- Terzone, Dependance; Dizionario: Mostarda; Commedie; Moltilibri

novembre 16, 2023

Newsletter originale del 4/4/2008

Terzóne
Derivato di terzo.
Sostantivo maschile.
1. Nome dato a un tipo di tela molto grossolana, generalmente di canapa, usata par avvolgere balle o pacchi oppure per fare sacchi.
2. (marina) Il barile in cui veniva conservata l’acqua potabile sui velieri.

Una (parola) giapponese a Roma

Dépendance [depan’dans]
Voce francese; propriamente ‘dipendenza’.
Sostantivo femminile invariabile.
Edificio minore separato da quello principale, di cui è il complemento; dipendenza: una dépendance dell’albergo, di una villa.

Dizionario gastronomico italiano-italiano

Mostàrda
Probabilmente dal francese antico moustarde (moderno moutarde), connesso in origine al latino mustum ‘mosto’.
Sostantivo femminile.
Salsa a base di senape, aceto e aromi, usata come condimento di carni e verdure.
Gas mostarda: (chimica) denominazione dell’iprite, il cui odore ricorda quello della senape.
Mostarda di Cremona: conserva di frutta candita in sciroppo di zucchero o in mosto d’uva bollito con l’aggiunta di senape.
In Sicilia, dolce fatto con mosto cotto impastato con farina e aromatizzato: una torta di mostarda.
(figurato) Fare venire la mostarda al naso: fare incollerire.

Commedie e tragedie

Quando giravo con una appariscente moto sportiva, ad ogni sosta.
Primo giorno.
D. – Bella moto, che marca e modello è?
R. – Honda VTR1000F.
D. – Che cilindrata?
R. – 1000.
D. – Quanto costa?
R. – Circa 15 milioni di lire.
D. – Velocità massima?
R. – 250 km/h
Secondo giorno.
D. – Bella moto, che marca e modello è?
R. – (indicando la scritta sul serbatoio) Honda VTR1000F.
D. – Che cilindrata?
R. – (indicando di nuovo la scritta sul serbatoio) 1000.
D. – Quanto costa?
R. – 5000 dollari.
D. – Velocità massima?
R. – 252.75 km/h.
Terzo giorno.
D. – Bella moto, che marca e modello è?
R. – (Indicando la scritta sul serbatoio) Volkswagen Maggiolino Frau Blucken.
D. – Che cilindrata?
R. – (indicando le scritte sui copertoni) 1800 turbodiesel.
D. – Quanto costa?
R. – Non so, a noi le regala il governo compiuti i 18 anni…
D. – Velocità massima?
R. – 378 km/h con un motore, oltre 420 con tutti e due.
Giorni a seguire.
D. – Bella mo…
R. – AAAAAAAH!

Cybertuareg

Molti libri per nulla

Quinto indizio, dodicesimo libro

Matrimonio d’amore tra Helmut, il giovane rampollo della famiglia Honzer-Margebelk, e la bellissima principessa Ludmilla Vianorava. Pavel-Jon Vianorav dice al nostro giornale: Sono entusiasta di mio genero, è degno di mia figlia. Helmut aveva visto Ludmilla in un casinò, ne era rimasto abbagliato dalla bellezza ma non l’aveva più ritrovata. L’amore per la ragazza l’aveva divorato fino a farlo ammalare. L’ha finalmente reincontrata e riconosciuta grazie a un anello, e ha chiesto subito la sua mano. All’indimenticabile festa hanno partecipato rappresentanti di tutte le principali famiglie nobili d’Europa. Fotografie all’interno.

R- Lambrecchini, Lamello, Terafim; Schiele; Commedie; Moltilibri

novembre 9, 2023

Newsletter originale del 30/3/2008

Parole a confronto

Lambrecchìni
Dal francese lambrequin, derivato di lambel ‘lembo di stoffa’ oppure dal medio neerlandese lampers ‘velo, stoffa fine’.
Sostantivo maschile plurale.
1. Frange o strisce di stoffa frastagliate con cui si ornano tappezzerie, baldacchini, finestre ecc.
(estensione) Ornati di lamiera frastagliata agli orli delle tettoie per nascondere grondaie e doccioni.
2. (araldica) Pezzi di stoffa frastagliati trattenuti sull’elmo per mezzo del cercine e ricadenti ai lati dello scudo, svolazzi.

Lambèllo
Dal francese antico lambel, originario ‘lembo di stoffa’, dal francone labba ‘cencio’.
Sostantivo maschile.
1. (araldica) Pezza rettangolare munita di pendenti, da uno a sette, posta orizzontalmente nel capo dello scudo.
2. (antico) Rastrello.

Una (parola) giapponese a Roma

Terafim [tera’fim]
Dalla voce greca teraphín, derivata dall’ebraico.
Sostantivo maschile invariabile.
(religione) Oggetto di culto forse da collegarsi al culto degli antenati, utilizzato presso gli antichi ebrei per sortilegi e divinazioni.

Come si dice Schiele

Il cognome degli attori David e Keith Carradine si pronuncia [‘karradin].

Commedie e tragedie

Alla mostra di Canaletto e suo nipote Bellotto, due visitatori sono di fronte a un albero genealogico molto schematico e chiaro quando si avvicina una custode che dice loro:
– Ora vi spiego: questo è Canaletto (e indica con il dito la scritta “Canaletto”, peraltro già evidenziata) e questo è Bellotto (e indica la scritta “Bellotto”). Tutto il resto non guardatelo perché è confuso e non si capisce nulla.

Molti libri per nulla

Quarto indizio, undicesimo libro

Qua non succede proprio nulla.
Aspetta un momento, aspetta.
No, niente da fare, non succede nulla. Ma non è tanto questo, quanto il sole, di pomeriggio, negli occhi: non succede nulla e di pomeriggio non si vede nemmeno niente. Che posto, che noia.