Newsletter originale del 8/1/2007
Parole a confronto
Sàndalo
Dall’arabo sandal, di origine orientale.
Sostantivo maschile.
1. Albero dal legno bianco, originario dell’India e della Malesia (famiglia Santalacee).
Olio (essenziale) di sandalo: distillato dal legno e dalle radici di questa pianta, usato in profumeria e in medicina.
Essenza di sandalo: usata come antisettico e in profumeria.
2. Albero dal legno rosso, originario dell’India (famiglia Leguminose).
3. Il legno di colore bianco o rosso tratto da tali alberi, assai pregiato in ebanisteria.
Sàndalo
Dal greco sándalon, forse di origine iraniana.
Sostantivo maschile.
1. Calzatura estiva per uomo e per donna, costituita da una suola fermata al piede da sottili strisce di cuoio o di altro materiale.
Sandalo alla schiava: sandali legati al piede da lacci che salgono oltre la caviglia.
2. Calzatura usata dal papa e da alcuni prelati in funzioni pontificali. Calzatura propria dell’abito di alcuni ordini religiosi mendicanti.
Sàndalo
Dal latino sandaliu(m) ‘sandalo’, la calzatura, con riferimento alla forma piatta.
Anche sàndolo.
Sostantivo maschile.
(marina) Piccola barca a remi dal fondo piatto, in uso nella laguna veneta per il trasporto di merci.
Barca a sponde basse per la caccia alla spingarda.
Una (parola) giapponese a Roma
Soling [‘soliNg]
Voce inglese; derivato di sole ‘suola’, per la forma.
Sostantivo maschile invariabile.
Imbarcazione a vela da regata con scafo tondo e chiglia fissa.
Perle dai porci
“L’esecuzione adesso sarebbe come la miccia sul fuoco.”
Dal TG3 del 29/12/06.
Marco Marcon ce l’ha inviata.
Storie ribollite
Finalmente riprendono le ribollite!
La cinquantaseiesima ribollita, l’ultima del 2006, è stata indovinata da Mauro Cociglio, oramai incontenibile nella sua corsa, e Giovanni Fracasso, entrambi al terzo indizio. Sono quindi due punti per Mauro e per Giovanni.
La classifica attuale è la seguente:
Mauro Cociglio 36
Piero Fabbri 32
Francesca Mola 18
Marco Marcon 18
Giovanni Fracasso 16
Berilio Luzcech 9
MT 7
Luigi Amedeo Bianchi 7
Gloria Trevisan 4
Maurizio Codogno 4
Simona Brugnoni 3
Daniela Long 2
Angela Maione 2
Andrea Brunelli 1
Cinquantasettesima storia ribollita, di chinalski, anche sul sito.
Innanzitutto buongiorno. E buon anno. Perché le buone maniere devono essere messe innanzi a tutto. E anche la salute: se c’è la salute…
E poi, come si diceva, non è che le cose stanno come si pensa. Posso ben dirlo io, che sono io, e che quindi me ne sono andato a diciotto anni da casa, e che avevo i miei motivi, perché volevo vedere cosa è l’avventura, e il mondo, e i selvaggi. E che abbia avuto dei problemi durante i miei viaggi non deve fare dimenticare cose importanti. Sono stato anche maltrattato, ma me la sono cavata, perché un uomo di ingegno, e civile, e tecnologico, come lei mi insegna, se la può cavare, anzi, come diceva quell’altro, se la deve cavare, perché rappresenta la nostra civiltà, sono responsabilità, e le responsabilità vanno onorate, mica è cosa.
Con rispetto parlando, ho anche lavorato la terra io, mi sono sporcato le mani, e non sarete voi a insegnare a un contadino quando piantare il grano, o no? E poi, si fa presto a dire schiavi. Tanto qualcuno li venderà gli schiavi, mica è colpa mia se la gente li compra, e allora meglio che lo faccia io, che almeno ci guadagno su, solo che quell’incidente, quanto è vero: oggi ci siamo e domani chissà. Isolato, solo, senza niente, anzi no, qualcosa ce l’avevo. Mi devo ripetere: ci vuole l’ingegno, non bastano mica gli oggetti, ci vuole la testa, perché si ricordi: non è l’abito che fa il monaco, anzi. E non è stato breve, no, signora mia, anni, lunghi anni. Meno male che la lucidità, la capacità di analisi e l’ordine mentale non mi sono mai mancati, già, glielo dicevo prima, no? E lo sa la cosa più importante, qual è la cosa che mi ha dato la forza di resistere? Cosa è stata? Già, lo sapevo che lo sapeva, proprio lei. Senza non so cosa avrei fatto, sarei stato come un pesce fuor d’acqua, come una barca in un bosco, come un fringuello sott’olio, come una vanga senza campanello, come… e poi non sono stato proprio sempre da solo. Lo so cosa dicono le malelingue, ma le malelingue non le ascolto, non mi accorgo nemmeno che esistono. Però mi dà fastidio quello che dicono, perché io le ascolto, le malelingue. Io, proprio io, che l’ho reso un uomo, un gentiluomo si potrebbe dire, anzi, diciamolo: un gentiluomo. E poi tutto si è risolto: la salute, innanzitutto, ma come diceva giustamente lei, aiutati che il ciel t’aiuta. Se non fosse stato per… ma l’occasione fa l’uomo ladro, cioè no, intendevo, carpe diem. Per anni ho aspettato, ma quando l’occasione giusta si è presentata non me la sono fatta sfuggire. Li abbiamo fatti neri, quella banda di sciamannati senza disciplina. Perché la disciplina è la cosa più importante. Dopo la salute, certo, sante parole, signora mia.